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Rappresentazione visiva dell'articolo: Sottoscriveresti un prodotto la cui commissione d’ingresso fosse dell’8%?

Non ho mai amato il termine “commissioni di sottoscrizione”. Ritengo che trasmetta un senso negativo rispetto a una giusta remunerazione del professionista che dedica del tempo nella composizione di un portafoglio su misura per il proprio cliente. 

 

Allora, caro lettore, vorrei sollecitare la tua attenzione proprio con questa domanda:

saresti disposto a  sottoscrivere un prodotto la cui commissione d’ingresso fosse dell’8%?

 

Ti lascio un attimo per riflettere.

 

Fatto?

 

Il prodotto a cui mi riferisco non è certo finanziario, ma immobiliare. Parlo dell’acquisto di un immobile per investimento, quindi tutto quello che non concerne la prima casa.

 

Molto spesso, conversando con clienti o amici sul costo di acquisto di un immobile, il nostro cervello rimane ancorato al prezzo pattuito con il venditore o con il costruttore e non a quello effettivamente pagato.

 

Facciamo in esempio?

 

 

Sintesi spese totali di acquisto

 

Spese complessive di acquisto con mutuo              € 16.665

Incidenza su valore immobile                                 8,3%

 

 

DETTAGLIO COSTI:

 

Importo pattuito

200.000€

 

Spese agenzia

7.320€

3% del valore  + IVA 22%

Imposta di registro

964€

(*)

Imposta catastale

50€

 

Imposta ipotecaria

50€

 

Stima spese notarili

1.882€

 

TOTALE

10.266€

 

Incidenza percentuale

5,33%

 

 

 

Ed ecco la spesa che ci troveremmo ad affrontare, nel caso acquistassimo un immobile tramite un mutuo di 180.000€:

 

Istruttoria pratica di mutuo

250€

Perizia dell’immobile

200€

Imposta sostitutiva

3.600€

Stima spese notarili

6.349€

TOTALE

10.399€

 

 

Indubbiamente queste cifre ci fanno un po’ riflettere, sei d’accordo?

Anche senza ricorrere a un mutuo bancario, il costo di un immobile per cui noi facciamo, molto spesso, riferimento al prezzo pattuito di 200.000€, in realtà lo paghiamo 210.266€. Eppure questa importante cifra pagata in più rispetto al prezzo iniziale ci sembra normale, a differenza di un 2% da spendere nei nostri investimenti finanziari.

 

Adesso mi piacerebbe porti tre domande, che sono consapevole possano sembrare un po’ provocatorie:

 

1)    Considerando che in Italia c’è più offerta di immobili che domanda e che la popolazione oramai da molto tempo è in forte calo, pensi che il prezzo degli immobili potrà salire in futuro?

2)    Ti sei domandato se con la riforma del catasto la tassazione relativa agli immobili diminuirà?

3)    Affittare un immobile pensi che ti possa escludere da morosità o danni causati dagli inquilini?

 

E, in tutto ciò, in quanti anni pensi di poter recuperare le “commissioni” iniziali?

 

 

 

 

(*)

Nel caso di acquisto da privato, l’imposta di registro è pari al 2% del valore catastale dell’immobile per la prima casa e al 9% del valore catastale per altri immobili. Nel caso di acquisto da impresa, l’importo è sempre pari a 200 euro, ma è gravato dall’IVA che è dovuta  nella misura del 4% del valore dell’immobile per la prima casa e del 10% del valore per altre abitazioni. Il valore catastale dell’immobile è pari a 115,5 volte la rendita catastale per la prima casa, e 126 volte la rendita catastale per altri immobili.

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