Risparmiatore?
Investitore?
Speculatore?
Sei un risparmiatore?
Si definisce risparmio quella quota di reddito che non viene spesa, per essere destinato ad un futuro scopo. Il risparmiatore, non è semplicemente la persona che usa il denaro con parsimonia ed è molto attento nelle proprie spese, ma è anche colui che detiene i propri risparmi prevalentemente in prodotti di liquidità, strumenti semplici o comunque ritenuti da lui “sicuri”, la cui crescita è maggiormente dovuta alla rinuncia a spendere e non al loro rendimento. Questa figura aveva senso molti anni fa quando i classici titoli di Stato a breve termine “BOT” avevano rendimenti a due cifre. Era difficile pensare di destinare il proprio denaro in strumenti finanziari più rischiosi o a lungo termine, quando si poteva contare di un alto rendimento impiegandoli da tre a dodici mesi e comunque sempre liquidabili senza alcuna penale. Oggi questa figura ha poco senso anche, artefice gli anni di crisi e scandali bancari, se la stragrande maggioranza della ricchezza nazionale è detenuta in prodotti di liquidità, dovuta, principalmente, alla scarsa educazione finanziaria che ci colloca all’ultimo posto tra le economie del G7. In generale, lo scopo per cui uno risparmia dovrebbe essere quello di dover disporre a breve delle risorse accantonate o al raggiungimento di una determinata somma investirla. Purtroppo invece si confonde utilizzando strumenti di liquidità tipici per il risparmio per investire a lungo termine. Allo stesso mondo quando l’uso di uno scuter in città è idoneo per permetterci di muoversi nel traffico urbano più agevolmente di un’auto, ma per lunghi tragitti la comodità e la velocità dell’auto è senza dubbio più performante dello scuter.
Sei un investitore?
Miglior frase per definire la figura di un investitore è quella coniata dall’economista e premio Nobel nel 1970 “Paul Samuelson“: “investire dovrebbe essere come guardare la vernice asciugarsi o vedere l’erba crescere”. Implica cioè; pazienza e sangue freddo. Si investe in diversi asset dall’immobiliare, alle opere d’arte e perché no in orologi, auto d’epoca e inevitabilmente in prodotti finanziari. Per essere un attento investitore occorre definire prima la propria tolleranza al rischio, l’orizzonte temporale e in più importante i propri obiettivi. In questi ultimi anni la figura dell’investitore ha dovuto subire molte sollecitazioni dovute alla volatilità di molti asset principalmente da quello immobiliare. Qui viene in contro, come per il risparmiatore, la finanza comportamentale, non a caso gli ultimi tre premi Nobel dell’economia sono studiosi di tale disciplina, per aiutare l’investitore a mantenere fermi i suoi obiettivi senza, senza farsi prendere dall’euforia quanto i mercati salgono né tantomeno apprensione quando vanno male. Un investitore non si deve limitare agli investimenti a breve termine perché in questo caso presta solo attenzione alla variabilità del portafoglio, non ai rendimenti, e quindi i suoi risultati sono del tutto preda della casualità.