Quando si parla di infedeltà finanziaria non si fa riferimento alla condotta di clienti che cambiano continuamente la propria banca. Stando a un recente studio condotto dall’Università del Mississippi, con “infedeltà finanziaria” si intende: “una forma d’imbroglio finanziario che un partner commette nei confronti dell’altro. L’infedeltà finanziaria include quello di nascondere acquisti tra coniugi, il possesso di carte di credito segrete o il mantenimento di un conto in banca personale segreto. L’infedeltà finanziaria include qualsiasi inganno finanziario intenzionale tra due o più individui in cui vi è una convinzione dichiarata o non dichiarata in una comunicazione onesta reciproca su questioni finanziarie. Spesso, le infedeltà finanziarie sono sottili e l’individuo che la compie non si rende conto di stare facendo qualcosa di sbagliato”.
Si tratta di un’infedeltà di gran lunga peggiore a quella fisica, in quanto viene vissuta come una mancanza di fiducia. È più facile perdonare un tradimento fisico che uno finanziario.
Ma nel concreto, quali sono i comportamenti messi in atto definibili “infedeltà finanziaria”?
Sicuramente fra tutti, l’essere in possesso di una carta di credito di cui il rispettivo partner non è a conoscenza, nascondere estratti conti, omettere un aumento di stipendio, un premio di produzione o il pagamento di un bonus, avere una riserva di denaro segreta.
In Italia non esiste una specifica normativa. Si fa sempre fede al diritto alla privacy che, applicandosi alla coppia, la tutela dall’obbligo di dover riferire ogni movimento finanziario.
Allo stesso tempo però sappiamo anche dell’esistenza dell’Art. 143 del Codice Civile, che afferma: “entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”. Ne consegue che l’atto di nascondere parte del proprio patrimonio al coniuge, implica direttamente che si sta contribuendo ai bisogni familiari in forma minore rispetto a quanto effettivamente dovuto.
Come spiega la dott.sa Marinella Cozzolino, psicologa, sessuologa clinica e Presidente dell’Associazione italiana di Sessuologia clinica: “L’infedeltà economica è ritenuta grave per due motivi. Da un punto di vista psicologico, per molti il patrimonio personale è qualcosa di estremamente intimo. I propri soldi sono vissuti come qualcosa di privatissimo, esattamente come i sogni erotici. È proprio per questo che si tende a nasconderli”.
Dunque, sebbene da un punto di vista legislativo tale comportamento non sia punibile, in molti casi, oltre a comportare facilmente una separazione, potrebbe anche costare molto caro. Non sono pochi gli esempi. Uno dei tanti è quello di un uomo costretto in giudizio dopo essere stato accusato dalla ex moglie di aver millantato un basso tenore di vita in sede di separazione, così da contenere l’assegno di mantenimento per i figli. Inganno scoperto per aver ingenuamente sfoggiato il proprio benessere economico sui social, con foto di costosi orologi e di vacanze in luoghi esotici.