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Rappresentazione visiva dell'articolo: Andavo a 100 all’ora, ye ye ye ye

Andavo a cento all'ora

Ye ye ye ye

Così cantava Gianni Morandi nel 1963. Era per l’epoca una velocità appastanza alta. 

Rapportata ai giorni d‘oggi dovrebbe essere: “andavo a mille all’ora “.

La nostra civiltà si basa tutto sulla velocità. 

Quante volte ci è capitato di aprire un sito web e rinunciamo se la sua attesa è superiore a qualche secondo?  un video sui social deve avere una durata media  di 10/12 secondi per essere visto o piuttosto un articolo che non viene letto,  anche se il suo argomento è interessante, perchè troppo  lungo. Si è calcolato che un post ha una durata media di appena 48 ore, poi nessuno se lo ricorda. Tutto questo a discapito della nostra pazienza, anche  nel mondo della finanza. Siamo tempestati continuamente da una marea di informazioni quotidiane che ci fanno perdere la razionalità di scelte prese poco tempo prima. Si calcola che il periodo medio di detenzione di un investimento sia di appena 12 mesi, rispetto ai 5 anni del 1975. Ma dodici mesi è una durata per una gestione della liquidità non per qualsiasi tipo di investimento obbligazionario o tantomeno azionario.

C’è una bellissima massima di Warren Buffett che calza a proposito “i mercati finanziari sono uno strumento per trasferire ricchezza dagli impazienti ai pazienti”.


La ricchezza non si crea  con gli immobili ne tanto meno con obbligazioni o peggio con la liquidità sul conto o prodotti a capitale garantito. La ricchezza si crea con le imprese. Dietro ad ogni singola impresa ci sono uomini e donne che producono “ricchezza” e attraverso  un’azione ne arrivano  i benefici.


Ma occorre pazienza. Lasciare il tempo al tempo.


Rispiarmiatori che solo dopo appena due anni pensano di uscire da un investimento perché questo non ha reso o ancor peggio è in perdita non hanno capito nulla e si stanno facendo solo del male.


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