La regola del 72
di Silvio Frontini | pubblicato il 30 gennaio 2021
Quando si parla di risparmio, quasi tutti condividono la stessa richiesta:
”mi raccomando: mi basta guadagnare poco, ma senza rischiare”
MA POI QUESTO
“GUADAGNARE POCO QUANTO È?”
L’1%? Il 2%? il 3%?
Forse il rendimento dei Titoli di Stato con rendimenti di breve periodo non sufficienti a coprire l’inflazione o quello dei conti correnti pari a zero?
Comunque ci fossilizziamo solo ed esclusivamente sul
“RENDIMENTO NOMINALE”
e non su quello
“REALE”
Che significato ha?
facciamo un esempio.
Tempo fa avevi 100.
Oggi hai 200.
Pensi di avere guadagnato?
Ma se ieri con 100
acquistavi una certa cosa
e oggi il prezzo di quella
cosa è 300 e non puoi
più acquistartela, puoi dire, ancora, di avere guadagnato?
Noi dobbiamo tener conto, per quanto riguarda i nostri investimenti, del:
“POTERE D’ ACQUISTO”,
ovvero
ragionare in termini reali.
E cosa c’entra
la regola del 72?
Se prendo 72 e lo divido per il tasso d’inflazione,
ottengo il numero degli anni in cui si dimezza il valore
d’acquisto del mio capitale
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Esempio:
Con il tasso d’inflazione
di adesso (Settembre 2018, dati ISTAT)
stimato all’ 1,40% avremo
72 diviso 1,49 = 51
Ciò significa che mantenendosi l’inflazione a questo livello e
lasciando soldi fermi a rendimento zero, avremo
“DIMEZZATO”
il valore d’acquisto dei nostri soldi
in 51 anni.
E se l’inflazione salisse?
(La manovra della BCE è rivolta proprio a questo)
Con un’inflazione al 2%
basteranno 36 anni a dimezzare il nostro potere d’acquisto.
Adesso ci sentiamo
più tranquilli?