I tre denari

Poniamo il caso di voler entrare nel mercato azionario. Esistono tre diverse modalità.

Come entrare nel mercato azionario


Le azioni

Possiamo farlo acquistando direttamente delle azioni.
Basterà il possesso di una sola azione per poter partecipare all’assemblea degli azionisti. Se il titolo che ho acquistato sale avrò un guadagno, se invece scende subirò una perdita; in caso di fallimento anche del capitale investito.
Se i risultati della società di cui ho comprato l’azione sono favorevoli, potrò ricevere un dividendo. È chiaro che se non siamo degli esperti di bilanci è una pratica, questa, vivamente sconsigliabile. O, investire in azioni solo una piccola parte del proprio patrimonio.

Gli Exchange Traded Funds

In alterativa all’acquisto di azioni, è possibile sottoscrivere gli ETF (Exchange Traded Funds), i cosiddetti fondi passivi, che replicano fedelmente l’indice a cui si riferiscono, riducendo così il rischio specifico. Il loro contributo al Beta sarà quindi neutro, come nel caso dell’altro importante indice, Alpha.
Il loro costo è basso perché il lavoro del gestore è zero. Per esempio, l’ETF che investe sul FTSE MIB al suo interno conterrà tutti i titoli che lo compongono in base alla loro media ponderata. È quindi chiaro che, replicando fedelmente un indice, il tuo rendimento seguirà lo stesso.

I fondi comuni d’investimento

Infine, possiamo “delegare” ad un esperto del settore di investire il nostro denaro in un fondo comune d’investimento.

Scegliere fra di essi non è facile in quanto non tutti i fondi, anche se investono nel medesimo mercato, sono uguali. Qui, infatti, è il “gestore” che fa la differenza.
I parametri di selezione di un risparmiatore molto spesso sono il suo “rendimento” e “quanto costa”; in realtà la scelta deve essere fatta in base a un attento esame di molti parametri e indicatori, analisi in cui un buon consulente finanziario vi guiderà.
Qui si può vedere la competenza di un gestore rispetto ad un altro in base alla sua capacità di creare valore per il cliente con un giusto connubio di Beta e Alpha.

 

Ci sono fondi comuni che seguono quasi fedelmente l’indice. Altri invece che, gestiti in modo attivo, creano valore performando non solo più dell’indice, ma (salvaguardato il patrimonio gestito nei momenti di calo) ripagando ampiamente il maggior costo pagato dal cliente.

Che opzione scegliere per entrare nel mercato azionario?

Come scegliere? Certamente non è facile.
Affidereste completamente il vostro benessere psico-fisico al medico di fiducia o al farmacista? E con ciò intendiamo: l’impostazione della vostra alimentazione, la decisione dell’esercizio fisico che dovete svolgere, quando e quali analisi svolgere, la loro interpretazione, la prescrizione della cura da seguire in caso di bisogno, probabilmente il primo anche se dobbiamo pagargli una parcella rispetto al farmacista.

Allo stesso modo, il ruolo del consulente finanziario è quello di tutelare il futuro del tuo patrimonio e di aiutarti a gestirlo in funzione degli obiettivi della tua vita.

1. Nei fondi passivi il Beta è sempre pari a 1. Il Beta è un coefficiente che misura l’attitudine di un titolo o di un fondo a variare in funzione del mercato. Misura dunque il cosiddetto “rischio sistematico”: se il suo valore è compreso tra 0 e 1, il suo valore oscillerà meno del mercato; se è uguale a 1, il suo valore sarà uguale a quello di mercato; se invece è superiore a 1 il titolo o il fondo sarà più aggressivo del mercato amplificando i movimenti sia positivi che negativi del mercato.

2. ll coefficiente alpha esprime l’attitudine di un titolo a variare indipendentemente dal mercato: è il cosiddetto “rischio specifico”. Un Alpha positivo indica che il titolo è in grado di generare autonomamente un rialzo mentre un Alpha negativo corrisponde alla tendenza di un titolo a subire perdite indipendentemente dall’andamento di mercato.

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