Investire come in uno swing

Penso che praticare lo sport del golf sia un’ottima scuola di vita. 

Ne sono convinto perché, anche mentre stiamo disputando una gara, la vera competizione più che contro i nostri avversari è soprattutto con noi stessi. 

 

Il golf è uno sport in cui ognuno è arbitro di se stesso, e riesce a esserlo solo dopo aver sviluppato l’autocontrollo e dando prova di grande perseveranza, adattabilità e armonia.

 

Sì, “armonia”: saper ascoltare quello che “dice” la mente e quello che “fa” il corpo. Gli inglesi usano un termine ben preciso: “self talking”. Parlare a se stessi, con se stessi.

 

 

La pratica del golf non è sempre uguale, anzi presenta diverse varianti (oltre a numerose regole) dove subentrano le situazioni ambientali, la composizione morfologica del campo e i materiali a disposizione del giocatore.

Nell’affrontare un tiro si deve, quindi, valutare la distanza che ci separa dalla nostra meta (chiamatabuca), l’intensità del vento, la sua direzione e gli eventuali ostacoli.  Bisogna, poi, scegliere il tipo di ferro e infine “concentrarsi” svuotando completamente la mente, mentre si va alla ricerca dello “swing” perfetto.

 

Ecco… la stessa disciplina la dovremmo adottare anche quando affrontiamo una pianificazione dei nostri “risparmi”.

 

Il nostro obiettivo, in questo caso, sarebbe divenire arbitri imparziali di noi stessi, valutando gli ostacoli, il contesto esterno e le nostre limitazioni. Solo dopo tutti questi passaggi potremo affrontare il nostro “swing finanziario”, lasciando al di fuori le nostre perplessità, le nostre preoccupazioni, i nostri dubbi. 

 

Anche in questo caso, proprio come può capitare nel golf, possiamo “perdere” nell’affrontare una “buca”, ma dobbiamo essere consapevoli che la gara si vince alla diciottesima buca.




 

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