Vai al contenuto principale
Rappresentazione visiva dell'articolo: Da Firenze a Wall Street

1340

Edoardo III si rifiutò di onorare i debiti della corona inglese nei confronti dei banchieri fiorentini, causando la bancarotta delle famiglie Acciaiuoli e Peruzzi.

1634

 

La prima bolla speculativa della storia quella dei tulipani. All’apice delle quotazioni, con due bulbi si poteva acquistare una casa nel centro di Amsterdam. Poi la crisi fece sprofondare l’Olanda in una lunga depressione.

1700

Lo scandalo della South Sea, una società di navigazione che aveva i diritti esclusivi verso il Sud America. In migliaia furono attratti dall’impennata dei bonds emessi dalla società, tra cui Isaac Newton che perse una fortuna, quando tra inseder trading e corruzione la società provocò una grave crisi.

1716

“Mississippi bubble”, epicentro Parigi e come attore protagonista un certo John Law. Questi è uno scozzese, figlio di un orafo-banchiere, faceva parte di una famiglia benestante. John Law parte dalla creazione di una banca di emissione privata che chiama Banque Générale. Questa banca ha la facoltà di emettere carta moneta con l’impegno di convertirli in moneta su semplice richiesta dei possessori. Diventa ben presto la più grande società per azioni mondiale. Nel 1720 i prezzi cominciano a precipitare. Nel dicembre del 1720, con le azioni collassate al valore di 500 livres da un valore di circa 10.000, Law è costretto a fuggire dalla Francia e scappare all’estero.

1929

Crollo di Wall Street. La nuova classe media investe in borsa e spesso con i soldi a debito fino al crash con migliaia di banche che falliscono e dette inizio alla Grande Depressione.

1987

Black Monday quando l’indice Dow Jones

 in un solo giorno perse il 22,6%.

2001

“Torri gemelle e la bolla della new economy”. Nel 1999 l’indice Nasdaq era poco sopra i 600 punti. Alla fine del 2001 arrivò a toccare il massimo storico dei 5.000 punti. Poi il crollo che provocò un lungo periodo di recessione.

2008

“Crisi mutui subprime”, che portò al fallimento della banca d’affari Lehman Brothers nel settembre, provocando una perdita di oltre 2mila miliardi di Dollari a livello globale.

Come è stato possibile non accorgersi dell’arrivo di una  grande crisi? 

Che cosa stava pensando quell’investitore o speculatore che comperò subprime o azioni al top del grande rialzo?

 E che cosa aveva in mente chi vendette azioni, qualche mese più tardi, in quel giorno del marzo 2009 in cui l’SP 500 scese fino a 666? 

Pensava forse che il mondo sarebbe finito di lì a poco?

Crisi finanziarie, perché indignarsi è inutile

Cerchiamo invece di capire come migliorare

il mercato di diffondere la sana disciplina 

che impone ed imparare a convivere con l’inevitabile volatilità delle vicende e della stupidità umane che esprime

Powered by

Logo Promobulls
Area riservata