“Con il sorriso sulle labbra, come fosse la cosa più naturale del mondo, lo stupido apparirà improvvisamente per rovinare i tuoi progetti, distruggere la tua pace, complicarti la vita e il lavoro, farti perdere denaro, tempo, buonumore, produttività, e tutto questo senza malizia, senza rimorsi e senza ragione. Stupidamente.”
Messa così sembrerebbe una di quelle divertenti metafore ironiche che di solito girano in rete, ma in realtà il professor Carlo Cipolla (Pavia 1922 – Pavia 2000) è stato uno storico e accademico di grande fama. Insegnò a Pavia e a Berkeley, in California, dove pubblicò alcuni lavori accademici nei quali analizzava la sua Teoria della Stupidità, contenuta nel suo libro Allegro, ma non troppo, un trattato sulla stupidità umana arricchito da sfumature satiriche.
A tal riguardo il professor Cipolla utilizzava un diagramma, come nella figura qui sotto, dove nell’asse delle X misurava i vantaggi ottenuti dalle proprie azioni mentre nell’asse delle Y calcolava i vantaggi ottenuti da altri a causa delle proprie azioni. Nel quadrante “Intelligenti” rappresenta coloro che perseguono il proprio vantaggio e quello degli altri. Quello degli “Sprovveduti”, rappresenta quelli che danneggiano se stessi e avvantaggiano gli altri. Il quadrante dei “Banditi”, invece, si occupa di coloro che danneggiano gli altri per trarne un loro vantaggio. Infine, il quadrante degli “Stupidi” è rappresentato da quelli che non solo danneggiano gli altri, ma lo fanno senza avvantaggiare in alcun modo se stessi o, addirittura, provocandosi un danno.
È chiaro, quindi, che a seconda della loro ubicazione in questo sistema le persone avranno un maggiore o minore grado di stupidità, intelligenza, banditismo o sprovvedutezza.
Il professor Cipolla, affermava che la persona intelligente sa di essere intelligente. Il bandito è cosciente di essere un bandito. Lo sprovveduto è penosamente pervaso dal senso della propria sprovvedutezza. Al contrario, lo stupido non sa di essere stupido. Ciò contribuisce potentemente a dare maggior forza, incidenza ed efficacia alla sua azione devastatrice. Lo stupido non è inibito da quel sentimento che gli anglosassoni chiamano self-consciousness”.
Basti pensare, per esempio, a quelle persone che avevamo giudicato intelligenti ma che, improvvisamente, iniziano a comportarsi in modo sciocco e ottuso. In effetti sarebbe sufficiente uscire in strada per rendersi conto di quante persone insistono a ostacolarci, senza una vera ragione se non la loro stupidità.
Secondo Cipolla, tendiamo a dimenticarci continuamente del pericolo rappresentato dalle persone stupide. Lo storico sosteneva che “le persone stupide sono pericolose e funeste perché alle persone ragionevoli risulta difficile immaginare e comprendere un comportamento stupido”.
Carlo Cipolla, con i suoi insegnamenti, ci mette in guardia sul fatto che gli stupidi possono essere davvero decisivi nel determinare i vincitori nelle competizioni elettorali, nelle vincite dei programmi televisivi, nelle pubblicità ingannevoli e nel compiere azioni senza senso, rischiando – oltretutto – che la loro influenza negativa aumenti in un’era digitale come quella attuale.